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Andrea Aschedamini @UCkFDBHn7uJkLWPEOnxbNL7A@youtube.com

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Non racconto solo le aziende o gli imprenditori. Spiego per


Welcoem to posts!!

in the future - u will be able to do some more stuff here,,,!! like pat catgirl- i mean um yeah... for now u can only see others's posts :c

Andrea Aschedamini
Posted 1 week ago

Sono pronto a scommettere che anche voi avete questa sedia da qualche parte. O almeno, che vi siete seduti sopra almeno una volta nella vita.

Beh, è normale: perchè di fronte a voi avete l’oggetto d’arredamento più venduto della storia.

Si stima che ne siano state vendute più di 1 miliardo solo in Europa. Praticamente 16 volte la popolazione italiana.

Non a caso è uno dei pochissimi oggetti che sono universalmente riconoscibili. Chiunque nel mondo, dal Kenya alla Thailandia fino agli Stati Uniti e a noi, ha utilizzato almeno una volta questo oggetto.

La domanda è: come ha fatto un oggetto così semplice e banale a invadere il mondo?

Che azienda c’è dietro e com’è successo?

Lo vediamo nel nuovo video!

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Andrea Aschedamini
Posted 2 weeks ago

Quando saliamo su un aereo, direzione Barcellona o Londra, siamo portati a pensare che quell’aereo appartenga alla compagnia aerea per cui abbiamo acquistato il biglietto.

Giusto?

Beh, spesso non è così.

EasyJet, ad esempio, possiede solo metà della sua flotta, tutte le compagnie aeree americane ne possiedono una quota minima e la media globale è di soli 6 aerei posseduti su 10.

Se pensate che questi velivoli appartengano ai produttori o alle grandi industrie come Boeing, beh, devo darvi una brutta notizia. Non appartengono neanche a loro.

E quindi… Di chi sono questi aerei?

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Andrea Aschedamini
Posted 1 month ago

C’è stato un periodo in cui il 3D sembrava aprire le porte a un futuro che profumava di fantascienza.

Non era solo un effetto speciale: era la promessa di immergersi completamente in un'altra realtà.

Tutto questo avveniva in un contesto, a cavallo tra il 2000 e il 2010, in cui la parola 'innovazione' era un mantra. In quegli anni abbiamo avuto la nascita di prodotti tecnologici pazzeschi, che hanno solcato un abisso rispetto agli anni ‘90.

Mi ricordo articoli e servizi della tv generalista e delle riviste che esordivano con domande che adesso fanno quantomeno sorridere: i tablet sostituiranno i computer? È possibile avere un telefono touch? Gli smartwatch potranno fungere da telefono?

Domande che, per quanto strappino un sorriso, erano più o meno legittime.

In questo contesto fertile per ogni novità tech abbiamo vissuto l’esplosione del cinema 3D e soprattutto delle TV 3D, dispositivi che permettevano di godere di esperienze fenomenali dal proprio divano di casa.

Più o meno.

Perchè la storia del prodotto che sembrava destinato a rivoluzionare il mercato... È durata poco più di 5 anni. Com'è successo?

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Andrea Aschedamini
Posted 2 months ago

Da piccoli ci hanno insegnato che esistono il “rosso cobalto”, il “blu carta da zucchero” o il “grigio topo”. Ma che cavolo di colore è il rosso cobalto?

Beh, se oggi siamo in grado di parlare tutti la stessa lingua cromatica, riconoscendo chiaramente il rosso Coca Cola o il rosa Barbie, in parte lo dobbiamo anche a PANTONE.

Un’azienda che in molti, erroneamente, pensano faccia i soldi vendendo colori o vernici. Quando in realtà non è così.

La verità è molto più interessante: PANTONE non vende oggetti, ma un sistema, un linguaggio universale che ha cambiato il modo in cui brand, designer e artisti comunicano.

Un sistema che ha portato PANTONE a fatturare decine di milioni ogni anno, ma che solleva una domanda scomoda: se un’azienda diventa il custode del linguaggio dei colori e io devo pagare per usarlo… Quest’azienda ha monopolizzato i colori?

Perchè paghiamo per qualcosa che dovrebbe essere gratis… Ma non lo è?

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Andrea Aschedamini
Posted 3 months ago

Nel 2023, il 60% dei nuovi prodotti lanciati da Coca Cola era senza zucchero.

10 anni prima, nel 2013, questa percentuale era del 25%.

In pratica Coca Cola in meno di un decennio ha più che raddoppiato i nuovi prodotti senza zucchero e ormai è una cosa che diamo per scontata.

Negli ultimi anni, le vendite di bevande zero zucchero sono esplose: in Italia sono cresciute del 16%, mentre negli Stati Uniti oltre il 70% delle persone sta cercando di ridurre attivamente il consumo di zucchero. E la vendita di bibite "no sugar" cresce a un ritmo del 27% annuo.

È un trend che sta rivoluzionando il modo in cui beviamo e il principale motivo… È Coca Zero,

C’è però una domanda a cui vorrei trovare risposta. Coca Cola è stata semplicemente brava a cavalcare il trend e la moda del “senza zucchero”… Oppure ha creato un nuovo mercato dal nulla, instillando in tutti noi un bisogno che prima non esisteva nemmeno?


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Andrea Aschedamini
Posted 4 months ago

RED BULL è una bevanda che tra spot in cartoon con battute da scuola media, una formula particolare e marketing a livelli patologici, si è ritagliata un posto nell’immaginario collettivo.

Oggi, se parli di Red Bull, pensi subito a un mondo fatto di adrenalina, sport estremi e imprese fuori dal comune.

Eppure c’è qualcosa che non torna. Facciamo due conti: Coca-Cola vende circa 700 miliardi di lattine ogni anno, Pepsi ne piazza oltre 200 miliardi.

Red Bull? Solo 12 miliardi.

Numeri ridicoli a confronto.

Come fa Red Bull, partendo da un solo prodotto, a fatturare oltre 11 miliardi di euro, a conquistare ogni sport e a sembrare più presente dei suoi rivali che vendono cento volte di più?

E soprattutto… Red Bull, fa i soldi solo con i drink… O c’è qualcos’altro?


Lo vediamo nel NUOVO VIDEO!

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Andrea Aschedamini
Posted 4 months ago

Negli anni ‘80 Burger King aveva introdotto un menu a 99 centesimi, composto da hamburger patatine e bibita. Questa strategia è stata poi copiata da altri fast food, come McDonald's, che nel 2000 ha introdotto quello che noi oggi conosciamo come salva euro: una serie di prodotti listati a 1 solo euro.

A distanza di 4-5 anni dalla pandemia, con 1€ non compriamo più niente. E forse converrebbe anche cambiare il nome salva-euro.

Non è solo il caso di McDonald’s: confrontando i menu di tutti gli altri fast food, l’incremento medio dei prezzi è stato del 53% nel giro di 5 anni.

Di norma la crescita dei prezzi, anche in altri settori, è più graduale, lenta e segue il processo dell’inflazione. Qui, però, la crescita percentuale dei prezzi è più del doppio, prendendo in considerazione valori di inflazione sia europei sia statunitensi.

È possibile che ci sia così tanta differenza? È solo un fatto di costi più alti… O c’è qualcosa di più?

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Andrea Aschedamini
Posted 5 months ago

Per decenni, i call center sono stati il punto di contatto principale tra aziende e clienti.

Che si trattasse di assistenza tecnica, informazioni sui prodotti o promozioni commerciali, parlare al telefono con qualcuno è sempre stata la via più semplice per risolvere problemi. O maledire qualcuno.

Allo stesso tempo, però, questo tipo di attività sta andando incontro a un ridimensionamento sostanziale, tra truffe, condizioni lavorative non eccelse per i dipendenti e repulsione da parte del pubblico verso ogni tipo di chiamata registrata.

Quindi sì: i call center tradizionali, piano piano, stanno sparendo. Sono in crisi.

Ma c'è qualcosa di più.

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Andrea Aschedamini
Posted 5 months ago

C’è stato un momento, una decina di anni fa, in cui Starbucks era simbolo di condivisione, di modernità e di un nuovo modo di vivere il caffè.

Starbucks era uno spazio in cui bere un caffé strizzando l’occhio allo stile americano che tanto fa presa da noi, lavorare – sfruttando il famoso free wifi di Starbucks – e fare network.

L’azienda, con questa immagine fresca e dinamica, sembrava l’esempio perfetto di business contemporaneo e vincente, inanellando numeri impressionanti: quasi 40mila negozi in tutto il mondo e 36 miliardi di fatturato.

Però. Negli ultimi 2 anni Starbucks non è sembrata l'azienda di cui molti americani si erano innamorati. L’ultimo trimestre del 2024 ha registrato un calo delle vendite del 7% negli Stati Uniti e in Cina questo numero è crollato del 14%. Sono nazioni che rappresentano rispettivamente il primo e il secondo mercato più grandi per la catena americana. Tradotto: parliamo di centinaia di milioni di euro di perdita.

L'azienda ha ammesso di avere difficoltà a gestire la concorrenza e i clienti fidelizzati sono in calo.

Oggi vediamo perché Starbucks è in crisi.

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Andrea Aschedamini
Posted 6 months ago

Almeno una volta nella vita, siamo entrati tutti in un negozio Tutto a 1 euro.

Era una meta di passaggio obbligata per chi accompagnava i genitori a fare la spesa del sabato e finiva intrappolato in questi empori pieni di oggetti in plastica.

Una volta dentro questi negozi venivi completamente bombardato di stimoli, circondati da cose potenzialmente utili, finendo per spendere sempre qualche monetina.

Beh, su quell’euro o due i negozi a tutto un euro hanno costruito la propria fortuna.
E ne parlo al passato perché adesso sta diventando sempre più difficile imbattersi in questi store, nonostante le persone siano alla costante ricerca del risparmio.

Quindi… Perchè stanno scomparendo?

Lo vediamo nel NUOVO VIDEO!

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