💥💥💥 DISPONIBILE DA OGGI "EUROSUICIDIO" (FAZI 2025) IN TUTTE LE LIBRERIE FISICHE E DIGITALI
“L’Europa non è in crisi: è la crisi”. Così potrebbe riassumersi la tesi di questo libro. Eurosuicidio è una diagnosi lucida e impietosa del fallimento strutturale dell’Unione Europea per come è stata concepita e realizzata.
Gabriele Guzzi, economista e filosofo tra i più brillanti della nuova generazione, mostra con chiarezza come l’attuale marginalità economica e geopolitica dell’Italia – e sempre più dell’intero Continente – non sia un esito accidentale, ma la conseguenza logica delle scelte fondative di questa integrazione europea.
L’Unione Europea non è stata la salvezza promessa: è diventata il principale artefice del nostro declino, privando l’Italia di strumenti indispensabili non solo per sostenere la propria economia, condannandola a decenni di stagnazione, ma anche per assicurare l’efficace funzionamento del proprio sistema democratico. Le idee che guidano l’attuale costruzione europea – a partire proprio dalla moneta unica – rappresentano così le cause più profonde del suicidio che il continente sta oggi mettendo in atto in tutti i principali ambiti politici, industriali e geopolitici, dalla guerra in Ucraina alla guerra commerciale con gli Stati Uniti.
Con una scrittura brillante e uno sguardo insieme economico, politico e culturale, il libro affronta senza infingimenti la grande mistificazione del discorso europeista: l’idea che l’UE sia stata un fattore di pace, progresso e modernizzazione. Al contrario, l’autore ne ricostruisce la natura ideologica e dogmatica, fino a proporre una vera e propria teologia politica dell’euro, come surrogato spirituale di una classe dirigente priva di visione.
Ma Eurosuicidio non si ferma alla diagnosi e lancia una sfida politica e culturale, avanzando una proposta concreta e visionaria su come superare l’attuale costruzione europea. Perché solo se sapremo riconoscere gli errori del passato, disfacendo con coraggio ciò che non funziona, sarà possibile immaginare un domani migliore per l’Italia e una nuova cooperazione tra Stati, fondata su giustizia, democrazia e pace.
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«L’assai documentata analisi di Guzzi contribuisce a scalfire il tabù che da più di trent’anni blocca il dibattito sull’Unione Europea». - Lucio Caracciolo
«Un libro prezioso che aiuta a chiarire molti equivoci sull’euro e sul futuro dell’Italia in Europa. Consigliato». - Marco Travaglio
«Questo libro mi costringe a guardare con disincanto alle mie responsabilità di europeista convinto e di eurolatra sognatore. Ricominciare da capo? Io, da ottantaquattrenne inguaribilmente ottimista, lo vorrei». - Franco Cardini
«Questo libro affascinante riapre un dibattito che va oltre l’Italia e che l’Europa deve ancora affrontare». - Dani Rodrik
«Come afferma giustamente Guzzi, l’Italia, in quanto Repubblica democratica fondata sul lavoro, non ha altra scelta se non quella di liberarsi dal suo mortale intreccio con il capitalismo neoliberale in declino». - Wolfgang Streeck
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Quali sono le cause originarie della crisi economica e geopolitica dell'Europa? Perché, nonostante i fallimenti, l'UE non riesce a uscire dalla palude in cui è precipitata? Qual è il rapporto, scientificamente dimostrabile, tra il declino italiano e l'assetto dell'UE? Quali scelte l'Italia ha compiuto dal 1978 che l'hanno condotta a questa stagnazione? Qual è il rapporto tra la guerra in Ucraina, la guerra commerciale con gli USA e il Trattato di Maastricht? Qual è il fondamento filosofico della crisi dell'Unione Europea? Perché, nonostante tutto, la critica all'UE rimane l'indicibile del dibattito pubblico europeo?
Fra 10 giorni, il 7 novembre, uscirà il mio libro "Eurosuicidio". È nato da una ricerca di 15 anni e porta a una conclusione semplice e chiara: la crisi che viviamo non è un incidente, ma il risultato coerente di scelte compiute da più di quarant'anni.
L’Europa non è “in” crisi: è la crisi.
L’UE, lungi dall’essere la promessa di stabilità e progresso, si è rivelata un meccanismo di impoverimento, disuguaglianza, dipendenza geopolitica, omologazione, che ha privato gli Stati degli strumenti fondamentali per governare le proprie economie e difendere la propria democrazia, senza ottenere nulla di significativo in cambio.
L'Italia ha distrutto il proprio modello di sviluppo, per un accecamento ideologico e un conformismo privo di visione. Ma questo Eurosuicidio ora si sta diffondendo anche agli altri paesi, Germania e Francia in primis, colpiti anche loro da una crisi che riguarda il campo energetico, industriale, militare. Viviamo nel disvelamento di problemi antichi, ed è perciò il momento migliore per un ripensamento radicale.
Eurosuicidio non vuole infatti essere solo un libro di denuncia. È anche un tentativo di offrire una via alternativa: economica, politica, culturale. Perché solo ripensando l’Europa dalle sue fondamenta, a partire da una nuova e fondata ricostruzione, potremo salvare l’Italia e il Continente da questa foga auto-annichilente.
Il libro ha la prefazione di Lucio Caracciolo e gli endorsment di Marco Travaglio, Franco Cardini, Dani Rodrik dell'Università di Harvard e Wolfgang Streeck, direttore emerito del Max Plank.
Gabriele Guzzi
106 - 3
La verità è che in Italia è vietato indagare su alcune questioni.
Il terribile attentato a Ranucci lo si vuole descrivere come un attentato al giornalismo, alla categoria in generale.
Niente di piu lontano dal vero.
E non c'entrano niente neanche le becere polemiche partitiche.
Se tu indaghi su alcuni arcana imperii, ti viene fatto capire che ti devi fermare.
Se prosegui, la tua vita entra in pericolo.
Non è un attentato ai giornalisti, che in Italia quelli veri sono pochissimi.
È l'ennesimo avvertimento contro la verità.
Gabriele Guzzi
157 - 3
🇫🇷 Francia 2025: il bivio tra Repubblica e Maastricht
Il nuovo governo francese erediterà nodi strutturali, non problemi di superficie. La scelta che ha di fronte è la stessa che l’Italia affrontò nel 1992 e nel 2011: piegarsi al vincolo esterno imposto oppure restare fedele ai principi sociali della Repubblica.
L’Italia allora scelse la prima strada: Maastricht, lo spread, il governo Monti. Austerità, compressione dei salari, riduzione del welfare. Una permanenza forzata dentro il quadro europeo.
Oggi la Francia si trova davanti allo stesso spartiacque. Ma, a differenza nostra, dispone di tre carte geopolitiche decisive:
🔹 non è una nazione sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale;
🔹 possiede l’arsenale nucleare, che significa autonomia politica;
🔹 è il secondo pilastro dell’UE, senza il quale il progetto europeo non può reggere.
Per questo l’esito francese avrà conseguenze non solo interne, ma per tutta l’Europa. Accetterà Parigi una “cura Monti” in salsa francese? O si aprirà un conflitto politico e sociale capace di cambiare davvero le regole del gioco?
Il bivio è chiaro: rispondere ai principi della Repubblica o a quelli del Trattato di Maastricht.
La posta in gioco non è solo il futuro di Parigi ma di tutta l’Europa.
Oggi, un mio pazzo sul Fatto Quotidiano.
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Domani alle ore 12 sarò ospite a LA7, nella trasmissione L'Aria che tira, per parlare di crisi dello Stato sociale e della sanità, nello scenario più ampio delle privatizzazioni e del neoliberismo.
Oltre a me, da quanto riferitomi, ci saranno Beatrice Lorenzin e Nino Cartabellotta.
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Che dialogo ci può essere tra un monaco e un economista?
Si può costruire una nuova economia, non più fondata sulla guerra, ma sulla condivisione generosa e creativa dei beni? Qual è l'umanità spirituale che sta sorgendo in mezzi ai tanti conflitti a cui assistiamo? Si può parlare di politica da un cuore liberato?
Il primo luglio alle ore 18:30, nella suggestiva sede del Mausoleo di Cecilia Metella - Chiesa di San Nicola, e all'interno del Festival Attraversamenti, dialogherò con Guidalberto Bormolini.
Oltre ai nostri interventi, ci saranno intermezzi musicali di Marcello Fiorini.
Per partecipare, è necessario procurarsi un biglietto.
Tutte le informazioni sono contenute nella descrizione dell'evento FB che vi invitiamo a rilanciare.
Grazie!
Gabriele
LINK ALL'EVENTO: www.facebook.com/events/1212178950644633
43 - 0
Venerdì ci sarà questo evento entusiasmante all'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici!
Massimo Cacciari, Pasquale Tridico, Geminello Preterossi: tre pesi massimi della filosofia e dell'economia discuteranno di quale prospettiva di liberazione sia possibile oggi nella società della tecnica.
L'evento è una tappa del ciclo "Gli Anni d'Oro", fatto in collaborazione con l'Istituto: un'occasione davvero preziosa di confronto e di dialogo, a partire dalle questioni ultime della contemporaneità: alienazione, progresso, crisi, rivoluzione.
Sarà un momento da non perdere. E per questo vi invitiamo tutti a partecipare, perché l'approfondimento culturale è il primo passo per renderci più consapevoli, liberi, e felici.
Gabriele Guzzi
61 - 1
E la prima puntata è andata.
Mi sembra che il risultato sia molto buono.
Presentare un pensiero ricco e complesso come quello di Claudio Napoleoni, a un pubblico vasto e non specialistico, è stato difficile. Ma la trasmissione si ascolta con piacere e il discorso fila.
Abbiamo presentato il pensiero di Napoleoni dagli anni '60 al 1985, accennando al rapporto con Rodano nella Rivista Trimestrale, al ritorno scientifico a Marx nella Torino dei primi anni '70, e poi la svolta del 1976-78: il tentativo di andare oltre Marx, mantenendone il nucleo vivente, mettendosi in dialogo con Heidegger.
L'intervento di Cacciari è stato fondamentale.
La sua testimonianza di quell'epoca, il confronto diretto con Napoleoni, la sottolineatura del nodo filosofico prima che economico che Napoleoni si trovò ad affrontare, sono stati preziosi.
Non ho condiviso in pieno la sua ricostruzione sul rapporto con Keynes. Credo che la posizione di Napoleoni fosse più ricca e articolata sia di una semplice critica marxiana anti-keynesiana che delle sirene neoliberali sull'austerità. Per Napoleoni, il keynesismo non era sbagliato di per sé, ma era il tentativo di risolvere su un piano delle politiche una questione antropologica. Andava perciò radicalizzato, non indebolito. Ma non si poteva dire di più.
La prossima puntata si concentrerà sulla svolta spirituale del 1985-88: parleremo della pace come nuova frontiera rivoluzionaria dopo la crisi del marxismo tradizionale, del soggetto rivoluzionario, della possibilità di coniugare interiorità e politica. La terza puntata ci riporterà ai problemi dell'oggi.
Detto ciò, penso che abbiamo fatto un po' di sano servizio pubblico. Discutere di questo in Rai è un piccolo miracolo, che non dobbiamo dare per scontato.
Se volete, potete perciò inviare i vostri feedback o pensieri alla redazione: uominieprofeti@rai.it.
Questo è il link da cui riascoltare la trasmissione. Grazie!
www.raiplaysound.it/audio/2025/05/Uomini-e-Profeti…
39 - 1
UN’ECONOMIA MISTICA
Sono felice di annunciare una nuova avventura:
da domenica 25 maggio, per tre domeniche consecutive, condurrò su Uomini e Profeti (Rai Radio 3) un ciclo speciale di tre puntate dal titolo forte e necessario: Un’economia mistica.
Ci chiederemo se esista una dimensione dell’economia che sfugge al dominio della tecnica e del calcolo scientifico.
Una dimensione invisibile, ma reale.
Una soglia misteriosa, che apre all’infinito e all’eterno.
Da lì proveremo a immaginare un nuovo pensiero economico.
Sarà un cammino di ricerca vera, condivisa, aperta.
Lo faremo grazie al coraggio e alla profondità di una trasmissione storica come Uomini e Profeti.
Il nostro punto di partenza sarà Claudio Napoleoni, l’economista che nel cuore del Novecento ha spinto l’economia fino ai suoi limiti estremi, aprendola al dialogo con la filosofia, la teologia, la spiritualità.
Fino a farne una via concreta di trasformazione personale e collettiva.
Parleremo di molti temi:
il rapporto tra economia e filosofia, tra spiritualità e politica, tra alienazione e pace, tra peccato e rivoluzione, tra conflitto e guarigione, tra lotta ed esultanza.
Spero saranno tre puntate vive, intense, utili.
E mi piacerebbe molto ricevere i vostri pensieri:
uominieprofeti@rai.it
Perché il servizio pubblico ha senso solo se si nutre del dialogo vero con chi ascolta.
In tempi come questi, così confusi e radicali, tornare a porci domande semplici è forse l’atto più politico e spirituale che possiamo compiere.
Grazie per la condivisione,
grazie per l’ascolto.
Gabriele Guzzi
25/5 – L’attualità futura di Claudio Napoleoni – con Massimo Cacciari
01/6 – La pace rivoluzionaria secondo Napoleoni – con Raniero La Valle
08/6 – Ripensare l’economia – con Mario Cedrini, Valentina Erasmo, Giulia Gioeli
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L’Europa vive la sua Apocalisse: crisi geopolitica, produttiva, politica, culturale. Ma proprio nel crollo possono nascere nuovi inizi. Ne parliamo sabato all'eremo di Bienno: spiritualità e politica, economia e filosofia. Vi aspetto!
126 - 3
L’Indispensabile è un movimento culturale del XXI secolo. Lavora per una rigenerazione radicale della politica, dell’economia, della cultura e dell'arte all’interno della nostra società.
Gabriele Guzzi è economista, scrittore e presidente del Movimento.
BA Luiss, Msc Bocconi, Phd Roma tre.
Già economista a Palazzo Chigi.
Insegna storia economica all'università di Cassino.
Joined 14 March 2016