Welcoem to posts!!
in the future - u will be able to do some more stuff here,,,!! like pat catgirl- i mean um yeah... for now u can only see others's posts :c
Il 20 settembre 1934 nasceva Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone, conosciuta al mondo come Sophia Loren.
Vincitrice di 2 Oscar, Sophia ha incantato il mondo grazie al suo talento straordinario e alla sua bellezza inconfondibile
Un’icona intramontabile del cinema e della cultura italiana.
Tanti auguri, Sophia! 🎬❤️
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A Dracula, con affetto, Totò Schillaci 💔
Tre uomini e una gamba, 1997 - diretto da Aldo, Giovanni e Giacomo e Massimo Venier
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Terence Hill sta lavorando al suo prossimo film, un ritorno attesissimo nei panni di Trinità, il celebre personaggio dello spaghetti western che ha contribuito a renderlo famoso insieme al compianto Bud Spencer. "Il titolo ce lo abbiamo, ma non vogliamo svelarlo" (anche se su Wikipedia leggiamo che potrebbe chiamarsi Trinità, la suora e la pistola).
Dopo oltre 50 anni dall'uscita del primo film della saga, Lo chiamavano Trinità... (1970), e del suo sequel ...continuavano a chiamarlo Trinità (1971), Hill ha annunciato che il nuovo progetto è in fase di sviluppo e potrebbe essere pronto per il 2025.
L'immagine che ci viene evocata è quella di Trinità, disteso sulla sua iconica lettiga, con lo sguardo calmo ma vigile. Poco distante, una suora, circondata da tre cowboy dall'aria minacciosa, è in chiaro pericolo. Trinità, avvertendo immediatamente la situazione, interviene senza esitazione per salvarla. Da questo episodio prende il via la storia, intitolata Trinità, la suora e la Pistola. La "Pistola" si riferisce a Billy the Kid, perché, nella realtà, la suora ebbe davvero un incontro con questo leggendario fuorilegge.
La decisione di Terence Hill è decisamente coraggiosa. Nonostante il suo aspetto fisico sia ancora notevole e il viso mostri pochi segni del tempo, è comunque distante dall’immagine del giovane scanzonato e affascinante che ricordiamo.
Il coraggio di riprendere un ruolo così importante dimostra che la passione e l'amore per il proprio lavoro non hanno età.
Voi cosa ne pensate? 👇🎬
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Consiglio di visione: "L'ultima settimana di Settembre" - con Diego Abatantuono e Biagio Venditti, alla regia Gianni De Blasi.
Immaginate di essere sull'orlo della fine, ma proprio quando siete decisi a "mollare tutto", la vita vi sorprende con un nuovo inizio. Pietro, un anziano scrittore in declino, è pronto a lasciarsi andare, ma una tragedia sconvolgente lo costringe a prendersi cura del giovane e ribelle nipote Mattia. Due anime perdute, legate dal dolore, intraprendono un viaggio inaspettato che li porterà a riscoprire il valore della vita e dei legami familiari.
"L'ultima settimana di Settembre" è un film emozionante e toccante, che vi coinvolgerà con la sua profondità e delicatezza, offrendovi una riflessione sull’imprevedibilità dell’esistenza e la forza della rinascita.
Da non perdere assolutamente! 🎬
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"Un mio amico che aveva un bar sotto casa mia, il bar Mariani, mi disse: 'Stai cercando una per fare tua nonna? Sintonizzati su Radio Lazio, c'è la sorella di Fabrizi che alle 11 fa un programma'.
Mi sintonizzai: era una trasmissione in cui chiamavano tante donne, molte cornute, che chiedevano consigli a sora Lella. Scoprii un mondo: un esercito di donne disperate che chiedevano consiglio a sora Lella. Era una consolatrice di anime.
Il mio amico mi disse che a mezzogiorno staccava, andava al bar e si prendeva un analcolico come aperitivo. Il giorno dopo andai in quel bar: vidi questa donna grossa al bancone, bella, con una faccia bella da romana, da bancarellara di Campo de' Fiori.
Le sono andato vicino. Le ho dato del voi perché ai romani di una volta se gli dai del voi li fai sentire importanti. 'Voi siete la sora Lella?'. 'E voi chi siete?'. 'Carlo Verdone'. 'Ma quello che fa l'attore? Me cojoni!'
'Stavo cercando una persona per il ruolo di mia nonna per il mio prossimo film. Ho pensato a voi. Voi c'avete la faccia, se me sostenete le battute è fatta'"
Il resto è storia!
- Carlo Verdone raccontando il suo primo incontro con Elena Fabrizi, in arte la "Sora Lella"
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"Potrei esserti amico in un minuto, ma se nun sai ride mi allontano. Chi non sa ride, mi insospettisce"
- Gigi Proietti
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"L'ottimista è un uomo che, senza una lira in tasca, ordina delle ostriche nella speranza di poterle pagare con la perla trovata".
- Ugo Tognazzi
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“Non ho mai avuto interesse a stabilire record, nel senso di poter dire vantandomi: riesco a fare tanti film l'anno… Basti pensare che io, in tutto, cioè in trentanni di attività, ho interpretato solo una sessantina di film. Il mio ideale sarebbe quello di farne uno solo l'anno, ma di ottima qualità. Troppo spesso nel nostro mestiere si trascura la qualità pur di arraffare un lavoro, o per rivalità verso un collega: ah!, tu hai fatto questo? Be', allora io faccio quest'altro…”
- Nino Manfredi
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Alberto Sordi ebbe 18 cani, di tutte le razze: li teneva in casa, dormivano sui letti, facevano vita di famiglia. Alla loro morte, li seppelliva nel giardino della sua villa romana. Su ogni sepoltura piantava delle rose a memoria di quelli che lui definiva amici veri e compagni fedeli. Tra Alberto e i cani c’era un rapporto di piena libertà e rispetto tanto è vero che lui li definiva persone.
Come sappiamo, non si sposò mai. Ironicamente affermava: "Sposarmi io? Ma che sei matto, che me metto n'estranea in casa?"
In compenso è stato un'icona del cinema italiano, un maestro dell'umorismo che ha saputo raccontare con intelligenza e sensibilità le contraddizioni e le peculiarità della società italiana. La sua comicità non era mai banale, ma sempre intrisa di una sottile critica sociale che invitava lo spettatore a una riflessione più profonda. Attraverso i suoi personaggi, Sordi ha esplorato le varie sfaccettature dell'animo umano, mostrando come dietro ogni risata ci fosse una verità da scoprire.
La sua arte era un equilibrio perfetto tra il riso e il pianto, una commedia umana che, pur nella sua leggerezza, non mancava mai di toccare corde profonde. Alberto Sordi non si limitava a far ridere: educava, nel vero senso della parola, portando il pubblico a guardare con occhi nuovi la realtà che lo circondava. Ecco perché, ancora oggi, le sue interpretazioni sono attuali e capaci di parlare alle nuove generazioni, testimoniando la grandezza di un artista che ha saputo essere, allo stesso tempo, popolare e immensamente profondo.
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«Mi rendo conto che per il grande pubblico Reder era ormai diventato Filini, ma bisogna ricordare che la sua carriera è andata molto oltre: era un grande attore, che aveva recitato anche con Fellini.
Con me era come Peppino De Filippo con Totò: spesso faceva ridere più di me.»
- Paolo Villaggio ricordando Gigi Reder
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