@neirottialdo

2 weeks ago

Ragazzi davvero grazie, mi avete fatto rivivere la mia esperienza nigeriana: per lavoro ho vissuto là cinque anni dal 1975 al 1980 e l’ho girata in lungo e in largo con una Land Rover passo corto che sul cassone aveva un serbatoio di riserva perché allora la benzina era praticamente introvabile, distributori con pompa e contalitri inesistenti. La prima città che avete incontrato entrando dal Benin è Badagri: lì avevamo il nostro campo quando costruimmo il Third Mailand Bridge a Lagos (tre anni) e l’ultima città prima del Camerun dove avete dormito è Katsina Ala: due anni per costruire quel lungo ponte sull’omonimo fiume che avete attraversato e che ho visto con piacere; durante la stagione delle piogge tutta quella sabbia che caratterizza il letto del fiume scompare sotto quattro metri d’acqua. Il paesaggio non è cambiato per nulla, stesse baracche di legno e lamiera, stessi improponibili mercati, stesso caos di macchine moto, persone, che girano senza alcuna regola, stessi rottami incidentati lasciato lungo le strade; solo un po’ più case in muratura e non ho visto capanne di fango e paglia, allora abbastanza frequenti. Devo dire che le strade sono … migliorate! Adesso avete trovato tratti asfaltati decentemente, allora erano praticamente solo piste in terra battuta nelle stesse condizioni in cui le avete trovate, solo le strade più importanti avevano una carreggiata centrale malamente asfaltata con, ai lati, piste in terra battuta, molto più comoda e veloce dell’asfalto perché lì le buche avevano i bordi arrotondati e non scassavano gomme e cerchioni. Per dire delle condizioni delle strade: da Katsina Ala una volta al mese si andava al mercato di Enugu per comperare scatolame, pasta, roba a lunga conservazione, un po’ di verdura e frutta fresca. La mattina partiva il camion, la mattina dopo partiva uno di noi con la macchina, l’appuntamento era la sera davanti all’Hill Top Hotel. Il terzo giorno si riempiva il camion con tutto quello che si trovava e il camion ripartiva subito per il cantiere; la macchina partiva la mattina del giorno dopo, il quarto, perché viaggiare di notte era altamente sconsigliato; il camion arrivava il quinto giorno. Questo durante la stagione secca, perché durante la stagione delle piogge era tutta un’altra faccenda. Se lo racconto la gente non ci crede, ma voi capite che è vero. Ancora grazie: rivedrò i vostri filmati fino a consumare il computer.

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