@ParabellumStoria

9 months ago

Curioso che al professore sia sfuggito questo passaggio, quando si racconta la storia non si dovrebbe fare Cherry Picking selezionando solo quelle parti che sono funzionali al proprio bias ideologico: inoltre andrebbero citate le fonti rendendole disponibili, non credo che mettere i link alle fonti dei passaggi utilizzati in questa conferenza contenesse dei rischi... a meno chè: il rischio sta nel fatto che "qualcuno" potrebbe imbattersi anche nel resto delle comunicazioni che dipingono un quadro assai meno lineare di quello presentato dal professore che dipinge i russi come vittime: Ad esempio questo passaggio è contenuto nelle lettere tra Yeltsin e Clinton disponibili sia sul national security archives che nella libreria presidenziale oltre che sui siti di molte università come la George Washington University : (metterei i link ma yt cancella il commento) ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Poi è arrivato il messaggio più significativo che ha portato lo spirito dell'impero: l'allargamento della Nato “non dovrebbe abbracciare anche le ex repubbliche sovietiche. Non posso firmare alcun accordo senza tale linguaggio. Soprattutto Ucraina. … Le nostre relazioni con la CSI e con i paesi baltici dovrebbero essere come le vostre all'interno della NATO”. Eltsin ha espresso insoddisfazione per il modo in cui gli americani stavano gestendo le relazioni con l'Ucraina e ha chiesto "[abbiamo] bisogno della moderazione degli Stati Uniti nei rapporti con l'Ucraina". Eltsin ha cercato di convincere Clinton che la Russia “non stava uscendo per impadronirsi di Sebastopoli. … Rispettiamo la Georgia, la Moldavia e altri paesi e non abbiamo rivendicazioni sul loro territorio”. In retrospettiva, questo suona come una profezia inversa. Come se fosse uno studente di Stalin, Eltsin cercò di raggiungere un accordo verbale segreto sulla nuova divisione dell'Europa. Propose a Clinton un "gentlemen's agreement" secondo cui nessun paese ex sovietico avrebbe aderito alla NATO. Clinton ha risposto che credeva nella nuova Russia, che non era interessata ad annettere altri paesi. Ha ricordato di aver lavorato per una NATO che non rappresenti una minaccia per la Russia, ma che permetta agli Stati Uniti e al Canada di rimanere in Europa e lavorare con la Russia per costruire un'Europa unita. L'ha detto Clinton Se dovessimo concordare che nessun membro dell'ex Unione Sovietica possa entrare nella NATO, sarebbe un male per il nostro tentativo di costruire una nuova NATO, ma sarebbe anche un male per il tuo tentativo di costruire una nuova Russia. Non sono ingenuo. Capisco che sei interessato a chi entra nella NATO e quando. Tuttavia, ha sottolineato con fermezza che “non ci sono segreti in questo mondo. … [Questo accordo segreto significherebbe] la Russia direbbe: “abbiamo ancora un impero”. Eltsin ha insistito e ha chiesto di nuovo. Voleva che Clinton confermasse che le ex repubbliche sovietiche non sarebbero diventate membri della NATO, almeno nel decennio successivo. Clinton non ha ceduto e ha detto che non poteva fare promesse a nome della NATO o porre il veto al desiderio di qualsiasi paese di aderire alla NATO, e tanto meno permettere a qualcun altro, inclusa la Russia, di farlo. “Sono pronto a lavorare con voi… per assicurarci che prendiamo in considerazione le preoccupazioni della Russia…. Non posso prendere l'impegno specifico che stai chiedendo. Violerebbe l'intero spirito della NATO", ha detto Clinton.

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