6,338 Views • Mar 24, 2024 • Click to toggle off description
L’Unione europea non potrebbe finanziare l’industria delle armi. Lo vieta una clausola del trattato della Ue. L’articolo 41, paragrafo 2, dice che non si può usare il bilancio dell’Ue per finanziare “operazioni con implicazioni militari o di difesa”.
Però la Ue sta cercando in tutti i modi di aumentare i finanziamenti alle industrie che producono armi.
Cos’hanno fatto a Bruxelles? Come prima mossa, i governi della Ue hanno deciso di utilizzare il Fondo europeo per la pace (Epf), lo strumento fuori dal bilancio dell’Ue che avrebbe tutt’altro scopo, dovrebbe servire a prevenire le guerre e a costruire la pace. Invece la Ue ha deciso di iniettare 5 miliardi di euro nel Fondo per la pace per inviare armi all’Ucraina quest’anno.
Ma non c’è solo questo. La Ue sta esplorando una miriade di sistemi per finanziare ulteriori spese militari.
Bruxelles è favorevole a escludere le spese militari dalle regole che fissano un tetto ai deficit di bilancio nazionali.
E adesso a Bruxelles ne hanno inventato un’altra. L’idea forse più stravagante è quella di far intervenire la Banca europea per gli investimenti, la Bei, per finanziare l’industria delle armi. La Bei è la banca dell’Unione europea, tutti i 27 Stati membri ne sono azionisti, è diversa dalla Bce, che si occupa dell’euro.
La Commissione Ue ha dato parere favorevole al finanziamento delle armi attraverso la Bei. Ma lo statuto della banca vieta di finanziare l’industria delle armi. Così a Bruxelles stanno cercando di aggirare il divieto.
Come? Su iniziativa del primo ministro della Finlandia, 14 governi europei hanno firmato una lettera che appoggia la proposta di modificare lo statuto della banca perché possa finanziare l’industria delle armi. Questa lettera è stata firmata anche dall’Italia, da Giorgia Meloni, da Macron e dal cancelliere tedesco, Scholz.
Sul sito del ministero dell’Economia si legge che la Bei concede finanziamenti e fornisce assistenza per progetti di investimento economicamente solidi e sostenibili che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi della politica dell’Ue. La Bei sostiene progetti che contribuiscono in modo significativo alla crescita e all’occupazione in Europa. Si concentra su quattro settori prioritari: Innovazione e capitale umano; Accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese; Ambiente e cambiamenti del clima; Infrastrutture.
Di sicuro le armi non rientrano in questi settori. E allora la richiesta di utilizzare la banca della Ue per finanziare le armi ci sembra una forzatura, uno stratagemma per aggirare un divieto che esiste da quando la banca è nata, 65 anni fa.
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Date of upload: Mar 24, 2024 ^^
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@elenabertoni1339
1 month ago
Chiamarli " assassini " e' troppo POCO!!!😭
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