Non basta dire basta
1 videos • 4 views • by Filosofi lungo l'Oglio La Fondazione Filosofi Lungo l’Oglio si impegna per contrastare la violenza sulle donne attraverso l’appello che si fa quasi grido: Non basta dire basta! come forma di condanna e di rifiuto di ogni forma di violenza contro le donne organizzando eventi e convegni in occasione o della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che cade il 25 Novembre o dell’otto marzo. Quello della questione di genere è un tema molto caro alla Fondazione proprio a partire dalla storia personale della Presidente, la filosofa Francesca Nodari, dalla quale è sorto il memoir: Storia di Dolores. Lettera al padre che non ho mai avuto (Mimesis, 2016). Un libro – in cui amore e violenza, maternità e paternità si intrecciano con il filo rosso del pensiero filosofico – e che rappresenta una metafora ‘incarnata’ di un’esistenza sofferta, segnata dalla negazione e dal rifiuto, ma anche dal coraggio di superare l’omertà diffusa: ferite profonde e indelebili che trovano nel racconto e nella condivisione la propria forma catartica, in una lettera dedicata a tutte le donne vittime di violenza. Una testimonianza a fior di pelle, che costituisce un’occasione propizia per condividere angosce, paure, timori spesso repressi o ritenuti in-confidabili dinnanzi ad un male «che è già là» e che, spesso, ci si illude possa allentare la sua morsa o, peggio ancora, scomparire. Di qui si dà la possibilità di condividere riflessioni di cui si sente la necessità di esplicarne il dolore che spesso rende muti, ribadendo con forza che chi ci ama non ci può umiliare, ferire o, peggio ancora, distruggere. Di qui l’urgenza di ribadire con forza che ciascuna donna vittima di violenza deve denunciare il proprio persecutore senza se e senza ma. Il moltiplicarsi di femminicidi, in particolare nelle mura domestiche, e per conto di ex coniugi, fidanzati, conviventi impone azioni di contrasto che chiamano in causa ciascuno di noi. Nessuno può dirsi escluso. Per questo la Fondazione non solo ritiene necessario tenere costantemente monitorata la situazione odierna sulla condizione femminile, ma confermare il proprio impegno nel contrasto alla violenza di genere chiamando in un solidale, collaborativo e proficuo dialogo figure di alto profilo e promuovendo iniziative di sensibilizzazione e di riflessione, sul tragico e sempre più frequente fenomeno del femminicidio: una ferita e, al tempo stesso, una piaga della nostra società dove molte, troppe donne, non sono messe nelle condizioni di affermare la propria soggettività, unica e irripetibile, e dove il timore di sporgere denuncia, l’omertà diffusa e la bestialità dei carnefici soffocano sul nascere ogni possibilità di dire io da parte di una moltitudine di donne, delle quali non ci resta che il loro nome e la loro storia.