Se non consapevole la ragione umana risulta fallace, poiché meno siamo consapevoli di qualcosa, più ne veniamo facilmente dominati. Conosciamo la realtà del reale attraverso una pre-conoscenza del nostro inconscio, poiché l’esistenza umana è imprescindibilmente regolata da quell’ equilibrio dinamico costantemente armonizzato soma-io-èthos.
Respirare, come qualsiasi forma di contatto verso la realtà del reale, se ben educata, rende il nostro sé pieno e veramente-sinceramente consapevole. Respirare implica ricercare non se è vero, ma se è reale. Respirare è un giuoco, nel quale il nostro bambino interiore non cerca primariamente un piacere, ma una sua oggettiva utilità, che necessita di tempo e di spazio. Poiché se da una parte la mente-mente, dall’ altra i corpi possono vivere solo dove è presente uno spazio reale.
La nostra immagine respiratoria è struttura-strutturata e operativa.
Respirare è corretta-sincera percezione simultanea; io sono il respiro, il respiro è me.