Ho conosciuto Mario Molinari nel 1986 e traggo ancora spunto dalla sua arte. SEGNO, COLORE e MATERIA, senso, fantasia e intelletto. Mario mi condusse nel mondo del Surrealismo, del surreale. Mi insegnò a disegnare e d'allora il mio dipingere, ha segnato il passaggio dal segno, al colore senza il segno, fino alla materia.
Con lui concretizzai l'attenzione all'elemento fantastico.
Come nei Surfanta (SURrealismo e FANTAsia) gruppo d'arte contemporanea torinese anni '60, Abacuc, Camerini, Alessandri, Colombotto Rosso, Macciotta, Molinari e Ponte Corvo cercavano di vivere esperienze esoteriche e di ricerca dello spirito, anch'io cerco lo spirito che scaturisce dalle cose e si trasforma in “opera d'arte”. Non c'è progetto, non c'è disegno di segni da seguire, né campiture da colorare, c'è solo il nascere ed esistere di forme riconoscibili che lo spirito stesso mi suggerisce.
I messaggi, sempre piu’ manifesti nella mia pittura, sono ciò che dico a me stessa, a te e agli altri.