Invocare (evocare in sé) il "Daimoku" (titolo) implica l'adorazione di un libro definito "Myoho Renge Kyo", come da definizione nella fattispecie, secondo rito devozionale che, nel Sutra del Loto trova suggello nella figura del suo profeta Nichiren, colui che svelò la mistica realtà di causa ed effetto (tema conduttore del Sutra del Loto, di cui il Buddhismo di Nichiren fa fede) inerente a tutti i fenomeni.
L'esercizio consiste nel porre in essere il termine onorifico "Nam", o "Namu", che esprime "dedizione", seguito da "Myoho Renge Kyo", ripetendo dunque una frase di senso compiuto per sincerarsi del vero aspetto di tutti i fenomeni.
La pratica si estende altresì nella liturgia del "Gongyo" (inneggiando capitoli, o sue parti, del Sutra del Loto: generalmente l'Hoben e, dal Juryo, il Jigage).
La pratica, tutta, ha senso se si comprendono i contenuti del Sutra del Loto.
Con il Daimoku rivolto al Mandala Gohonzon (sacra pergamena) si scorge in se stessi la buddhità (manifestandola).